Le mostre di Fondazione Ago per il 2025

Le mostre di Fondazione Ago per il 2025

pubblicato il 28.01.25
Un'anteprima del ricco programma per l'anno in corso

Il paesaggio nella fotografia italiana con le immagini dalle collezioni, poi i californiani Fallen Fruit, l’antologica di Donato Piccolo, Paolo Ventura per il Festivalfilosofia e gli scatti di Sophie Riestelhueber: queste sono le mostre che nel 2025 animano Modena tra arte e scienza.

Ai Giardini ducali il Paradiso perduto dei Fallen Fruit

“Paradise Lost” è il titolo della mostra, a cura di Francesca Fontana, del duo californiano dei Fallen Fruit (David Allen e Austin Young) ai Giardini ducali, vicino all’Orto botanico, dall’11 aprile al 24 agosto, con performance sulla biodiversità e opere inedite, coloratissime stanze immersive, tratte dal patrimonio di immagini del Museo della Figurina, dove sarà allestita una parte della mostra. Il richiamo del titolo al “Paradiso perduto” del poema religioso di John Milton non è casuale: anche il nome dei Fallen Fruit trae origine da un passo del Levitico dove si invita a lasciare parte del raccolto ai poveri.

I robot di Donato Piccolo e l'arte del pensiero meccanico

Un’esperienza immersiva che esplora lo spazio di confine tra l’uomo e la macchina, tra il corpo fisico e la tecnologia, tra la materia viva e quella artificiale. La mostra antologica di Donato Piccolo (“L’arte del pensiero meccanico”, a cura di Lorenzo Respi, dal 30 maggio al 24 agosto a Palazzo Santa Margherita) propone robot e sculture in movimento e interattive con un percorso artistico-scientifico, secondo l’approccio dell’umanesimo tecnologico, con opere che indagano gli aspetti percettivi del mondo naturale. Rientra nel programma Unesco Media Arts.

Le “figurine” di Paolo Ventura colorano il Festivalfilosofia

Saranno i colorati diorami di Paolo Ventura, realizzati in veri e propri set fotografici nell’ambito del Museo della Figurina, a declinare artisticamente il tema del Festivalfilosofia dedicato alla Paideia, cioè la trasmissione del sapere. La mostra di opere originali create appositamente per l’occasione, a cura di Chiara Dall’Olio e Francesca Fontana, sarà aperta dal 19 settembre all’8 febbraio con richiami al mondo del gioco e dell’infanzia in un continuo intreccio tra realtà e finzione. A completamento della mostra sarà realizzato un libro fotografico d’artista.

Le cicatrici della terra nelle foto di Sophie Riestelhueber

Gli orrori della guerra e la devastazione dei luoghi toccati da sconvolgimenti naturali e culturali. Sono le cicatrici della terra fotografate dalla francese Sophie Riestelhueber, in mostra alla Palazzina dei Giardini ducali, a cura di Daniele De Luigi, dal 7 novembre all’8 febbraio. Alcune delle immagini sono state realizzate sul campo, tra le rovine delle zone di conflitto in Libano e in Iraq negli anni Ottanta e Novanta, ma sono ancora di drammatica attualità e mostrano l’impronta della storia sul paesaggio e sul corpo rendendone visibili le ferite.

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