I tarocchi di Paradise Lost: gli arcani maggiori riletti attraverso l'arte dei Fallen Fruit

I tarocchi di Paradise Lost: gli arcani maggiori riletti attraverso l'arte dei Fallen Fruit

pubblicato il 22.04.25
Immagini dall’archivio del Museo della Figurina diventano simboli da interrogare: in mostra un mazzo originale con 23 carte da sfogliare, interrogare, interpretare

All’interno della mostra Paradise Lost, ospitata fino al 24 agosto nella Palazzina dei Giardini ducali di Modena, il duo artistico californiano Fallen Fruit (David Allen Burns e Austin Young) propone un’inedita interpretazione dei tarocchi, trasformando l’antico strumento divinatorio in un’esperienza collettiva e partecipativa.

Realizzato appositamente per l’esposizione, il mazzo si ispira alle collezioni storiche del Museo della Figurina e si inserisce pienamente nell’estetica della mostra, che intreccia immagini naturalistiche, simbolismo e riflessione ecologica. Le 23 carte, una in più rispetto ai canonici arcani maggiori, rielaborano l’iconografia classica con un linguaggio contemporaneo, attingendo a modelli come il Thoth Tarot di Aleister Crowley e l’Osho Zen Tarot. Proprio da quest’ultimo deriva “Il Maestro”, la ventitreesima carta, simbolo del Sé superiore e di un livello di coscienza ulteriore.

Le illustrazioni, stampate in formato ridotto per richiamare la natura quotidiana delle figurine, sono esposte anche lungo le pareti della Palazzina e i mazzi di carte sono disponibili in vendita presso il bookshop della mostra. Tra le reinterpretazioni più significative emergono “La Papessa”, rinominata Sorceress (la Maga) raffigurata con tratti maschili ma portatrice di una femminilità spirituale libera da vincoli di genere, e “La Giustizia”, rappresentata non su un trono ma in una grotta, accompagnata da un bambino e due pesci, a suggerire un’idea di equilibrio generativo e intimo.

 

In foto alcune raffigurazioni del mazzo di tarocchi Fallen Fruit

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