Taysir Batniji. Abitare il tempo

21.11.25 -
15.02.26

Dal 21 novembre alla Palazzina dei Giardini la prima retrospettiva Italiana dell’artista palestinese.

Sede espositiva

Palazzina dei Giardini
A cura di Daniele De Luigi

Dal 21 novembre alla Palazzina dei Giardini la prima retrospettiva Italiana dell’artista palestinese.

Indirizzo

Palazzina dei Giardini:
Corso Cavour, 2, 41121 Modena MO

Orario

Inaugurazione 
venerdì 21 novembre 2025 ore 18

Orari
da mercoledì a venerdì
ore: 11–13 / 16–19
sabato, domenica e festivi ore: 11–19

Ingresso

Biglietti
intero 
10 euro 
ridotto residenti Modena / concessions Modena residents: 7 euro 
ridotto tutte le convenzioni / concessions all agreements: 5 euro 

Ingresso libero
prima domenica del mese 
ogni mercoledì residenti Modena

Informazioni

Visite guidate
ogni sabato: ore 16 (su prenotazione, senza costi aggiuntivi) 

 

Taysir Batniji è un artista palestinese la cui opera è fortemente segnata dalle vicende personali e da quelle, spesso tragiche, della sua terra. La specificità del suo lavoro nasce dall’incontro tra i linguaggi e le tecniche dell’arte contemporanea, che utilizza per realizzare le sue opere, e le tematiche legate a un paese in conflitto da un secolo per l’affermazione della propria identità.  

La pratica artistica di Batniji fa ricorso a diversi media - fotografia, video, disegno, pittura, scultura, installazione - per dare vita a opere venate di un senso di impermanenza e fragilità, che esplorano il confine tra visibile e invisibile, materiale e immateriale, presenza e assenza. Mediante strategie come lo spostamento di senso, il passaggio dal concreto all’astratto, la ripetizione, il gioco, Batniji trasforma l’esperienza delle cose e offre un punto di vista poetico, spesso amaro, sulla realtà. 

Il percorso della mostra nella Palazzina dei Giardini ducali, la sua prima personale in un’istituzione italiana, racconta le diverse modalità attraverso cui l’artista si confronta con la sua ossessione per gli oggetti e le tracce del quotidiano, tentando di ricucire il dolore e il trauma. Il suo percorso, citando le parole del grande poeta palestinese Mahmoud Darwish, da lui particolarmente amato, può essere letto come un “Diario di ordinaria tristezza”, che preservando la memoria e facendo uso talvolta dell’ironia, assume un valore salvifico.  

L’opera di Batniji, pur non volendo esercitare un ruolo politico, ma aspirando a una dimensione universale, resta indivisibile dal dramma collettivo del popolo palestinese, soprattutto oggi che il genocidio perpetrato da Israele nella Striscia di Gaza ha dato vita a un movimento globale in cui la causa palestinese è divenuta un simbolo di lotta per i diritti, la libertà e la dignità umana. Per Batniji, “abitare il tempo” è un modo per rispondere all’impossibilità di abitare lo spazio, dando forma a una dimensione dove coesistano il presente, le radici e il futuro.

Immagine di copertina
Taysir Batniji, Untitled, 2014 
mazzo di chiavi in vetro, dimensioni reali 
Courtesy of the artist and Sfeir-Semler Gallery Beirut/Hamburg 

 

 

Iscriviti per rimanere informato sulle iniziative di Ago Modena Fabbriche Culturali.

Iscriviti alla newsletter