Meridiana, un dialogo tra corpi asimmetrici

Il 5 e il 6 giugno una performance dal vivo con "microdanza" in virtual reality. Un confronto tra dimensioni, fisica e digitale, che amplia lo spettro percettivo del fruitore

Una coreografia site-specific studiata appositamente per essere ospitata all’interno della Farmacia storica, parte dell’Ex Ospedale Sant’Agostino. L’esperienza della performance dal vivo sarà alternata all’esperienza della stessa “microdanza” in virtual reality. Al termine della performance lo spettatore potrà infatti rivivere lo spettacolo attraverso un oculus in grado di replicare l’esperienza fisica in realtà virtuale. Il 5 e il 6 giugno 2021, alle ore 15:30, 17:00, 18:30.

Le prenotazioni saranno disponibili da martedì 1 giugno. Per ulteriori informazioni consulta l'evento in programma.

Foto: Celeste Lombardi

 

“MERIDIANA è un gioco tra scienza e natura, tra umano e divino, tra terreno e onirico, tra suono elettronico e parola parlata, tra simmetria e asimmetria dei corpi di due danzatrici.
MERIDIANA è una creazione per 2 danzatrici (una danzatrice ‘abile’ e una danzatrice con disabilità), due donne accompagnate dal suono della scrittrice e compositrice elettronica finlandese AGF (Antye Greie), il cui lavoro esplora la parola parlata in combinazione con la musica elettronica per creare atmosfere a tratti sia estranianti che intime; il suono trasforma così il luogo della performance in un'immersione fantascientifica, in un viaggio verso un luogo estraneo mantenendo però il suono della voce umana come memoria di qualcosa che fu, di qualcosa che in passato è già stato abitato dalla voce stessa.
In MERIDIANA il pavimento specchiato permette di creare l'illusione di essere sospesi nel mezzo di uno spazio in cui il soffitto dorato della stanza si riflette sul pavimento, avvolgendo lo spettatore in una “gabbia dorata”. Una gabbia abitata da due creature, straordinarie per la loro struggente bellezza imperfetta tanto naturale quanto onirica; perché proprio nel mezzo della perdizione di uno spazio riflesso si trova la natura delle cose.
Immagino tutte le scaffalature della Farmacia storica del complesso di Sant’Agostino di Modena ricoperte da piante in bianco e nero (come se fossero filtrate da una luce artificiale), una sorta di giardino verticale illuminato da micro-installazioni di luci circolari che richiamino un luogo sacro.
Una danza spezzata racconta la tragedia e l’innovazione costante del corpo; una danza che non aspetta il tempo che scorre ma che lo plasma a suo compiacimento velocizzando e rallentando le ore; una danza caratterizzata da movimenti più rigidi e geometrici, che incorpora contorsioni degli arti e controllo delle braccia per creare forme geometriche le quali a loro volta rivelano progressivamente la destrezza, la bellezza, la distorsione e la memoria del corpo stesso.”