Il DIG Festival approda ad AGO

I nostri spazi ospiteranno gli eventi di formazione previsti nel programma della rassegna sul giornalismo investigativo

Sarà la paura il tema della sesta edizione del festival internazionale di giornalismo investigativo che si terrà a Modena dall’8 all’11 ottobre, in una quattro giorni di proiezioni, incontri, momenti di formazione, mostre ed eventi aperti alla città. 

Il tema della sesta edizione del DIG Festival, a cui hanno aderito i principali broadcaster e agenzie indipendenti internazionali con l’invio di oltre 300 opere, è AGE OF FEAR: la pandemia di Covid è stato l’ultimo spettro di un anno drammatico, segnato da recessione, conflitti armati, migrazioni, ingiustizie sociali, emergenze climatiche. Gli eventi si svolgeranno in quattro location strategiche del centro storico di Modena, tra le quali anche Ago Modena Fabbriche Culturali, che sarà il quartier generale della formazione gionralistica. La DIG Academy proporrà infatti quest’anno 8 workshop validi per l’aggiornamento professionale organizzati con il contributo dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Nelle mattinate del festival, esperti nazionali e internazionali faranno lezione su temi quali il podcast, le tecniche dell’inchiesta, la sicurezza informatica, i nuovi formati audio e video.

Il DIG Festival aprirà ufficialmente giovedì 8 ottobre alla Chiesa San Carlo con una lectio dello storico Sandro Portelli e un intervento di Elio Germano. Successivamente, presso il Cinema Astra, il presidente della giuria 2020, Alexander Nanau, presenterà Colectiv (2019), una potente riflessione sulla forza del giornalismo e sulla corruzione del potere, fuori concorso lo scorso anno a Venezia ma mai distribuito in Italia e presente al Festival anche grazie alla collaborazione della Cineteca di Bologna con l’Associazione DIG.

Il palinsesto sarà poi impreziosito da tre grandi eventi collaterali, pensati in appositamente per questa edizione. Venerdì 9, nella Chiesa San Carlo, le parole e la musica di Vinicio Capossela in versione “silent”, mentre domenica 11 il concerto di C’mon Tigre, che chiuderà la manifestazione. Presso il Laboratorio Aperto di Modena, invece, una mostra sull’Amazzonia degli artisti Bastardilla, Ericailcane e Hitnes, in collaborazione con la galleria D406 di Modena (al vernissage dell’8 ottobre interverrà in collegamento l’antropologo Marco Tobón, autore dell’introduzione al libro Fin qui ve la posso raccontare, che contiene i disegni esposti). In esposizione, anche il manifesto disegnato dal maestro Gianluigi Toccafondo per l’ultima edizione del Festival: l’inconfondibile watchdog, il cane da guardia della democrazia.

 

 

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