Un nuovo video introduttivo e un programma di visite guidate ogni sabato alle 17, su prenotazione.
È ciò che propone fino al 23 marzo il Museo della Figurina con la collezione permanente in attesa dell’allestimento di una sezione della mostra “Paradise lost” dei Fallen Fruit in programma dall’11 aprile.
Il Museo, unico nel suo genere, ripercorre la storia della figurina, a partire da quelle dell’Ottocento per arrivare alle raccolte degli ultimi anni, e nasce dalla appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini, fondatore nel 1961 dell’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. Nel corso degli anni Giuseppe ha collezionato circa mezzo milione di figurine, donandole poi nel 1992 al Comune di Modena.
Il Museo, oggi parte di Fondazione Ago, espone una piccola selezione di quella vasta raccolta, cresciuta negli anni con acquisizioni e altre donazioni, che accanto alle figurine propriamente dette riunisce materiali affini per tecnica e funzione: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per raccogliere le serie o creati per passatempo dai collezionisti. Presso il bookshop è possibile chiedere le lenti di ingrandimento per poter entrare meglio nelle figurine.
In queste settimane, inoltre, l’allestimento propone anche una selezione di figurine Liebig del primo Novecento che fanno parte della recente donazione al Comune di Modena da parte di Giancarlo Borgonovi, che vive negli Stati Uniti e le ha ereditate da un parente collezionista. Tra queste anche quelle dedicate a Ludovico Antonio Muratori, nella serie sulla Storia d’Italia, e ai fiumi Secchia e Panaro, nella serie sugli Affluenti di destra del Po.