LA DANZA ACROBATICA DEI KATAKLÒ A MODENA NELLA MOSTRA DI DONATO PICCOLO

pubblicato il 20.06.25

Al via le prenotazioni per l’esibizione gratuita di domenica 20 luglio con “Aliena.0”, tra le sculture robotiche di “L’arte del pensiero meccanico”, in vista dei 30 anni del gruppo

La danza acrobatica dei Kataklò entra nella mostra di Donato Piccolo “L’arte del pensiero meccanico”, tra le sue sculture robotiche e le opere tecnologiche animate dall’intelligenza artificiale. Domenica 20 luglio, infatti, a Palazzo Santa Margherita a Modena, con Fondazione Ago, è in programma l’esibizione gratuita di danza contemporanea “Aliena.0”: ci si può già prenotare sul sito www.agomodena.it. Sono previsti spettacoli alle 15, alle 16, alle 17 e alle 18. 

L’esibizione ha come protagonisti i danzatori di Kataklò Athletic Dance Theatre e rappresenta un’anticipazione dello spettacolo “Aliena” che sarà in scena nella prossima stagione, firmato da Giulia Staccioli, una delle voci più originali della danza contemporanea italiana, fondatrice e direttrice artistica di Kataklò. 

“Aliena” è anche il titolo del libro-biografia di Staccioli che, a cura di Francesca Interlenghi (Maretti Editore), celebrerà nel 2026 i 30 anni di Kataklò. 

"Ho accolto con piacere – spiega Giulia Staccioli - la proposta di integrare momenti performativi nella mostra di Donato Piccolo, soprattutto per l'affinità con i temi che sto esplorando. La maggior parte dei suoi lavori, infatti, coniuga due aspetti complementari e indissolubili: queste opere sono simultaneamente sculture e macchine, forme e processi, dando vita a personaggi ibridi tra umanità e tecnologia. Allo stesso modo, dopo trent’anni, anche la nostra ricerca artistica si è orientata sulla consapevolezza di aver dato vita a un progetto che ha generato una sorta di specie aliena di danzatori che si modellano e si smaterializzano diventando opere d’arte viventi”. 

Lo spettacolo, quindi, rappresenta un vero e proprio manifesto artistico: la sintesi estrema e radicale di oltre trent’anni di ricerca e innovazione dove il corpo, protagonista assoluto della scena, diventa strumento narrativo potente e flessibile. Un’esperienza memorabile per chi ama la danza che osa, sperimenta e parla un linguaggio universale. 

Prodotto da Kubo impresa sociale srl, lo spettacolo ha la coreografia e la regia di Giulia Staccioli, Irene Santarelli come assistente coreografa, musiche originali di GP Cremonini e i costumi di Olivia Spinell. 

Nata con un gruppo di interpreti provenienti dai più alti livelli della ginnastica olimpica, Kataklò, un nome tratto dal greco antico (significa “io danzo piegandomi e contorcendomi”), ha saputo evolversi nel tempo richiedendo ai suoi performers una preparazione sempre più completa e competitiva come ha dimostrato anche in tanti eventi internazionali. 

Campionessa di ginnastica ritmica, finalista alle Olimpiadi di Los Angeles ’84 e Seoul ’88, Staccioli ha studiato danza a New York agli Alvin Ailey Studios per poi entrare a far parte della compagna di danza Momix. 

La mostra, a cura di Lorenzo Respi, si può visitare fino al 24 agosto a ingresso libero e consente di ammirare oltre 50 opere, tra sculture in movimento, robotiche o interattive, tele e disegni in un allestimento che rappresenta un’esperienza immersiva che esplora lo spazio di confine tra l’uomo e la macchina, tra il corpo fisico e la tecnologia, tra la materia viva e quella artificiale. 

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