CON "UMWELT” AGO TI FA VIAGGIARE NELLA TECNOSCIENZA

pubblicato il 02.01.25

La mostra, che ha superato i 5 mila visitatori, è aperta fino a domenica 12 gennaio. Visite guidate gratuite su prenotazione il 4 e l’11 gennaio 

L’arte e gli artefatti della tecnoscienza ci avvicinano a una più profonda comprensione delle espressioni non-umane di intelligenza, per entrare in relazione con esse, integrarle in un nuovo ambiente collettivo e diffondere una rinnovata etica ecologica innescando nuove modalità di dialogo e relazione tra essere umano e contesto, naturale e artificiale. È la riflessione attorno alla quale si sviluppa la mostra “Umwelt”, curata da Marco Mancuso e allestita da Fondazione AGO a Palazzo Santa Margherita a Modena fino a domenica 12 gennaio. 

La mostra, che ha già superato i 5 mila visitatori, si può visitare dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; al sabato, alla domenica e nei giorni festivi orario continuato dalle 11 alle 19. Biglietto a 6 euro (ridotto 4 euro), ingresso libero al mercoledì. Informazioni: www.fondazioneago.it (tel. +39 059 2032919, info@fondazioneago).  

Sabato 4 e sabato 11 gennaio, alle 17, sono previste visite guidate gratuite: ci si prenota dal sito fmav.org. 

La mostra, promossa in collaborazione con Festivalfilosofia e Smart Life Festival, propone opere di diversi artisti internazionali che spaziano da indagini scientifiche a lavori speculativi, da sistemi di data analysis a organismi predittivi, da modelli che integrano elementi biologici e artificiali a possibili architetture di “wordling”. 

Il termine “Umwelt” significa “ambiente" o "mondo intorno a noi". È stato introdotto dal biologo e filosofo Jakob von Uexküll nel suo saggio del 1933 “Ambienti animali e ambienti umani” per descrivere la prospettiva unica che ogni organismo ha del mondo che lo circonda: l'insieme delle percezioni, delle esperienze e delle interazioni di un soggetto con il suo ambiente. Ma anche la sua capacità di integrarsi nel contesto sulla base delle proprie esigenze e dei bisogni collettivi di un ecosistema “entangled” che l'essere umano sta imparando a conoscere non come entità immobile e passiva, sullo sfondo, quanto piuttosto dinamica, vitale e dotata di forme letteralmente impensabili di intelligenza. 

La mostra curata da Mancuso, quindi, giocando con un’interpretazione estesa del concetto di ambiente, ha l’obiettivo di aprire un dibattito sulle potenzialità critiche, estetiche e narrative offerte dallo studio delle inesplorate forme di agenzia condivisa tra essere umano, macchine computazionali e sistemi naturali. 

 

Ufficio stampa: press@fondazioneago.it 

 

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