CON “OUT OF THE FRAME” UN MANUALE PER L’EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE

pubblicato il 30.05.25

Online la pubblicazione realizzata al termine dei corsi di Ago e Fem con quasi 300 insegnanti da tutta Italia, dall’infanzia alle superiori. Fino al 29 giugno anche 45 video a Palazzo Santa Margherita a Modena 

Quasi 300 insegnanti che hanno partecipato ai sette percorsi formativi online o in presenza; 692 studenti nei laboratori e nelle visite guidate alle mostre e 253 alle proiezioni in sala cinematografica; 17 classi delle superiori ai corsi di videostorytelling e 45 i video realizzati utilizzando le tecnologie digitali. 

Sono i numeri del progetto formativo sull’educazione all’immagine “Out of the frame” al termine del quale è stato pubblicato un “Quaderno di cultura visuale”, una sorta di manuale che raccoglie gli appunti didattici del progetto che è stato realizzato da Fondazione Ago Modena Fabbriche culturali, Wonderful Education – Future Education Modena (FEM), in collaborazione con ANISA (L’Associazione nazionale degli insegnanti di Storia dell’arte) e Flash Future nell’ambito del Piano nazionale Cinema e Immagini per la scuola promosso dai ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del merito. Informazioni: www.agomodena.it. 

I 45 video è possibile vederli fino al 29 giugno in un’apposita postazione allestita a Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande 103) dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, sabato e domenica a orario continuato dalle 11 alle 19. 

“Viviamo in un’epoca - spiegano i promotori - in cui le immagini non si limitano a raccontare il mondo: lo costruiscono, lo mediano, lo modificano. L’educazione visiva non può più essere relegata a un ambito specialistico o a una competenza accessoria, ma si configura oggi come uno snodo fondamentale per comprendere la realtà, orientarsi nel flusso informativo e partecipare in modo attivo e consapevole alla vita culturale e sociale”. 

Il progetto si è sviluppato con quattro percorsi formativi differenziati per ordine scolastico, coinvolgendo docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado provenienti da tutta Italia. Un’occasione di apprendimento condiviso e sperimentazione didattica, nata per offrire strumenti e visioni aggiornate sull’educazione all’immagine, la cultura visuale e l’impiego consapevole delle tecnologie digitali. 

Parallelamente ai percorsi formativi per gli insegnanti, 17 classi delle scuole secondarie di secondo grado hanno preso parte a uno speciale progetto sul “videostorytelling”. Studenti e studentesse hanno realizzato brevi cortometraggi sperimentando tre tecnologie: le riprese video-fotografiche tradizionali, il machinima (forma narrativa che utilizza i motori grafici dei videogiochi) e l’intelligenza artificiale applicata alla generazione di immagini e video.  

“Oggi i giovani – raccontano i promotori - vivono quotidianamente immersi in un flusso costante di immagini in movimento, veicolate dai social network e dalle piattaforme di streaming, che consentono loro di fruire contenuti audiovisivi ovunque e in qualsiasi momento. Diventa quindi fondamentale costruire un ponte di dialogo tra il mondo del cinema e quello della scuola, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni a uno sguardo critico e consapevole sulle immagini, e di fornire agli insegnanti le competenze necessarie per utilizzare l’audiovisivo come strumento didattico”. 

Le tematiche affrontate nei video toccano questioni centrali della contemporaneità. Alcuni lavori danno voce a storie di coraggio e memoria, come quella delle donne della Resistenza, altri riflettono sulla violenza di genere, sul cambiamento climatico, sul bullismo, sull’abbandono scolastico o sulla prevenzione del suicidio. Alcuni elaborati offrono punti di vista diversi, come il video che racconta la quotidianità di un ragazzo in sedia a rotelle e invita a condividere, attraverso il suo sguardo, la sfida e la gioia di un allenamento di basket. 

La pubblicazione realizzata a conclusione del percorso raccoglie una selezione di riflessioni e contributi prodotti da alcuni dei formatori coinvolti. Non un semplice resoconto, quindi, ma una narrazione corale che restituisce la vitalità di un cantiere educativo in continua trasformazione, in cui immagine, racconto, tecnologia e pensiero critico si intrecciano per delineare nuove direzioni nella didattica. 

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