La seicentesca Palazzina dei Giardini ducali di Modena accoglie dall’11 aprile un lussureggiante paradiso di fiori, piante, farfalle, uccelli e animali di ogni tipo e specie creato per l’occasione dal duo californiano dei Fallen Fruit per suggerire una riflessione sull’ambiente naturale minacciato dai cambiamenti climatici. Con la mostra “Paradise Lost”, vere e proprie installazioni visive sulla “biodiversità perduta”, proposta da Fondazione Ago fino al 24 agosto, infatti, gli artisti David Allen Burns e Austin Young, ispirandosi alle immagini di collezioni storiche conservate al Museo della Figurina, creano un ambiente immersivo che pervade tendaggi e pareti ricostruendo, appunto, una sorta di “paradiso perduto”.
La mostra, a cura di Francesca Fontana, si sviluppa anche nella sede del Museo della Figurina, a Palazzo Santa Margherita, dove si possono ammirare le immagini originali, quelle che hanno ispirato gli artisti, tratte dalle collezioni pubblicate principalmente tra il 1885 e il 1925 da marchi storici delle figurine pubblicitarie come Liebig, Bon Marché, Suchard e tanti altri. Disegni raffinati, accompagnati da testi illustrativi nello stile semplice, da piccola enciclopedia popolare, che caratterizzava gli album di figurine dell’epoca: dai “Simboli dei fiori” alle “Cime alpine”, dalla “Forza degli insetti” alle “Grandi coltivazioni”, fino a “Farfalle e amorini” o “Bambini e conchiglie”.
Alla Palazzina dei Giardini ducali, a pochi passi dall’Orto botanico, invece, si propone l’opera d’arte “site–specific”, dove in un ambiente carico di immagini e suggestioni sono presenti anche esemplari di animali tassidermizzati, provenienti dal Museo di zoologia e anatomia comparata che fa parte del Sistema dei Musei e Orto Botanico di Unimore. Lupi, volpi, scimmie, volatili, iguane, rospi che, come testimoni silenziosi, immersi nell’opera artistica sembrano riacquistare nuova vita ricordandoci la fragilità dell’esistenza e dell’equilibrio della natura.
L’installazione trae ispirazione dal poema epico “Il Paradiso perduto” di John Milton e invita e riflettere, oltre che sulla vulnerabilità degli ecosistemi, sulle conseguenze del libero arbitrio: l’umanità, pur avendo l’opportunità di preservare il proprio ambiente, sembra aver scelto – sottolinea la curatrice Francesca Fontana - di perseguire una logica consumistica e di sfruttamento. Da sempre, del resto, il lavoro dei Fallen Fruit è caratterizzato da una tensione spirituale, la stessa scelta del nome trae origine da un passo del Levitico dove si invita a lasciare parte del raccolto ai poveri.
Le loro opere, a partire dalle mappe degli alberi da frutto pubblici realizzate a Los Angeles nel 2004, hanno sempre una stretta connessione con gli spazi urbani e con la propensione a “condividere il mondo con gli altri”.
L’inaugurazione della mostra alla Palazzina dei Giardini ducali (corso Cavour 2) è in programma venerdì 11 aprile alle 18 e nel weekend l’ingresso è libero in entrambe le sedi, con anche attività rivolte alle famiglie e una visita guidata con gli artisti. L’appuntamento fa parte del progetto “Il Tempo della Meraviglia” promosso da Fondazione Ago Modena, che ha come soci fondatori il Comune, Unimore e Fondazione di Modena, e rientra anche nel programma di “Alberi Festival. Costruire la città degli alberi”.
Fino alla fine di giugno, poi, la mostra si può visitare dal mercoledì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; al sabato, alla domenica e nei festivi a orario continuato dalle 11 alle 19. In luglio e agosto l’orario è dalle 15 alle 19 dal mercoledì alla domenica e nei festivi.
Ingresso unico per entrambe le sedi: 10 euro (ridotto 5 euro), con agevolazione per i residenti in provincia di Modena (7 euro). Ingresso libero per tutti la prima domenica del mese, per i residenti anche ogni mercoledì, come da tradizione di Fondazione Ago. Visite guidate al sabato alle 17, su prenotazione ma senza costi aggiuntivi. Informazioni: www.agomodena.it.